dolci

Mele al forno con uvetta e tahina

 

Mia nonna, quella del lago d’iseo, faceva un “dolce” solo, oltre alle frittelle di carnevale, ed erano le mele cotte. Sempre le stesse per tutt’inverno, tutti i giorni che ci andavi e probabilmente pure quelli che non c’andavi.
Penso a lei quando cucio, me la immagino che commenta, perchè era sarta, e nel cucito non la batterò mai, ma in cucina la batto 10 a 1, perchè cucinava pochissimo.

Vi do la ricetta, quella di mia nonna: si prendono delle mele non mi ricordo di che tipo, le si lava e asciuga (che però adesso che ci penso può pure essere che non le lavasse), le si mette intere in forno, che è già acceso perchè è di quelli che c’erano una volta in quelle stufe che avevano tutto: la piastra sopra, il forno sotto, gli anelli da togliere per aumentare o diminuire il calore, i ferri sopra per stendere gli strofinacci e pure il bollitore dell’acqua incorporato, insomma la si mette in forno a quanti gradi non si sa e quando è cotta la si toglie. Bon.

Io ne ho fatta una versione leggermente diversa ma non tanto, ci vogliono solo 2 minuti in più ed è buonissima.
La ricetta l’ho presa dal libro “Previeni i tumori mangiando con gusto” che vi potrà sembrare strano perchè ne parlo sempre ma non è un libro da cui prendo spesso ricette, è forse il primo dolce che provo di quel libro. L’ho modificata, ho bagnato l’uvetta nel liquore, si si lo so che è inutile che elimino lo zucchero se poi mi bevo il liquore, ma ne ho messo un cucchiaio, giusto per bagnare l’uvetta.

La cosa bella è che si son pelate da sole cuocendo, le mele! Ed hanno fatto pure la schiumetta come gli chef superfighi col sifone! Tutto da sole. Così alla fine le ho fotografate sul fornello, che c’era già quasi buio, perchè non potevo non farvele vedere :-)


Mele al forno con uvetta e tahina

3 mele renette biologiche
una manciata abbondante di uvetta biologica
1 cucchiaio di liquore di fichi d’india o altro liquore o vino dolce o, semplicemente, acqua
un cucchiaio di tahin biologica (o anche nocciole o mandorle in crema bio, quelle senza altri ingredienti come la tahin)
un pizzico di sale per ogni mela
una manciata di pinoli

Ho lavato e asciugato le mele, ho tolto il torsolo ma senza arrivare in fondo e lasciato la buccia.
Ho ammollato l’uvetta nel liquore, ci ho sciolto insieme un cucchiaio di tahin mescolando bene e l’ho messa nei buchi delle mele, dove avevo versato i pizzichi di sale, sopra ho cosparso di pinoli.
Ho messo in forno a 180 gradi ed ho lasciato mezz’ora. Buonissime ancora calde.


C’è anche il PDF!

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  • Arianna
    8 novembre 2011 at 11:13

    Anche mia mamma ha imparato dalla nonna a fare le mele renette al forno: erano (sono) una costante dei miei inverni! Dici che può essere un dolce povero tipico di alcune zone del bergamasco? ;)
    Io le faccio cuocere semplicemente con un dito d’acqua, e punzecchiando la buccia con la forchetta: in questo modo esce parte del succo, che si diluisce con l’acqua ed è buonissimo da bere, o da mischiare con la polpa della mela per addolcirla. Poi cospargo di cannella e miele, e me la gusto!
    Ho giusto in casa quattro renette rugginose, stasera le faccio, e ci aggiungo i pinoli o la frutta secca come hai suggerito tu :)

  • Elena
    8 novembre 2011 at 11:50

    Buone! ma ti ricordi che dal libro “Prevenire i tumori” avevi già proposto la torta di zucca mandorle e uvette vegan (sia pure modificando l’originale e togliendo le albicocche secche)?

  • stelladisale
    8 novembre 2011 at 12:25

    arianna, può essere che fosse tipico, si, e chissà quante varianti, le cose semplici e povere sono le migliori…

    elena, ah ma dai davvero? non me la ricordo ma vado a cercarla che è stagione… vedi che bello avere un blog? quando si ha la memoria del pesce rosso è comodo :-)

  • Elena
    8 novembre 2011 at 12:29

    Sì torta eccezionale secondo il mio gusto, però l’ho sempre provata nella versione zucca-albicocche secche che mi piace un sacco!impossibile ricordare tutte le ricette quando si ha un blog così ricco come il tuo!

  • Sara
    8 novembre 2011 at 14:15

    Le mangiai al macrobiotico..sublimi!
    Più tante altre cose complicate.Le mele al forno sono un ricordo della mia infanzia e le lego sempre a mio papà :)
    Bacione cara

  • stelladisale
    8 novembre 2011 at 15:12

    bacioni saretta, ah ecco anche tu eh? ma sai che io non le avevo mai fatte? :-)

  • lelli
    9 novembre 2011 at 20:40

    Che autunno sarebbe senza le mele cotte?io le faccio spesso,le mangerei ogni sera, come la zucca!Anche io da piccola avevo la cucina economica dove le mele erano nel forno, le castagne sulla piastra accanto alla zuppa ,un misto di profumi e calore del fuoco..e il sughetto che rilasciano poi diventa una caramello delizioso..dici che ci si possa fare anche il pane aggiungendole all’impasto come la zucca?Grazie e buon autunno,. pieno di cibi coccola

  • stelladisale
    10 novembre 2011 at 07:52

    le mele? si certo, prova, nel pane secondo me ci si può mettere qualunque cosa… grazie a te lelli

  • lauretta
    10 novembre 2011 at 09:08

    oggi mi sa che quel libro lo vado proprio a comperare!

  • ilaria
    11 novembre 2011 at 08:17

    Ciao, volevo farti i complimenti per il tuo blog. Sono incinta e sto lottando contro parenti e medici che insistono col dire che devo mangiare carne rossa e che non mi capiscono (credono che sia una fanatica) quando io dico che lo zucchero è dannoso (sempre, ma soprattutto adesso in gravidanza)… Che fatica, ogni giorno! Qui, nel tuo blog, trovo uno spazio dove poter respirare… Grazie! E complimenti anche per le borse!

  • stelladisale
    11 novembre 2011 at 08:56

    lauretta, e fai bene

    ilaria, grazie, immagino la fatica, purtroppo certe credenze sono dure a morire e anche la classe medica è molto ignorante riguardo l’alimentazione, tieni duro :-)

  • lauretta
    14 novembre 2011 at 09:06

    acquistato!
    e lo sto divorando…molto, molto interessante.
    mi permetto di aggiungere, dopo aver letto il post di ilaria, che anche se non incinta, io vivo la stessa situazione. le persone che ingurgitano cibo spazzatura, e che praticamente sono la maggioranza, per mancanza di informazione, mi guardano come se fossi una fanatica e pure malata un po’ di mente. preferisco a questo punto evitare crociate e non mettermi neanche più a discutere. è come scontrarsi con un muro di gomma e ancora non ho capito perchè. perchè la gente preferisce “avvelenarsi” che ascoltare?
    comunque la mancanza di controlli e informazione sugli alimenti come metodo di prevenzione delle malattie è davvero imbarazzante e inquietante.
    come al solito vince la legge del più forte (in questo caso guadagno, commercio, produzione, non so come chiamarlo)
    sono schifata.

  • lauretta
    14 novembre 2011 at 09:07

    scusate lo sfogo :)

  • stelladisale
    14 novembre 2011 at 10:21

    figurati lauretta, è sempre confortante scoprire che altre persone la pensano come me, riguardo al muro di gomma io cerco sempre di non sprecare le mie parole per persone che non sono in grado di comprenderle, ma per me è facile perchè vivo abbastanza isolata, capisco la tristezza :-) ieri è uscita un’intervista al prof. berrino sul fatto quotidiano che dice tutto in poche righe: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/06/tassare-le-bibite-dovrebbero-farlo-su-tutti-gli-alimenti-in-proporzione-agli-zuccheri-aggiunti/

  • lauretta
    14 novembre 2011 at 15:58

    ma pensa te!!! ho letto l’articolo e a quanto pare il fruttosio è peggio del glucosio?
    ma se dappertutto c’è scritto che ha un indice glicemico inferiore….
    io non ci capisco più niente….
    veramente….
    e io sono pure insulino resistente!

  • stelladisale
    14 novembre 2011 at 16:13

    infatti c’è gente che per i diabetici fa le marmellate col fruttosio, mah :-) può pure essere che abbia un indice glicemico inferiore al saccarosio e al glucosio, ma loro sconsigliano tutti gli zuccheri semplici anche il miele o il malto, nel libro ci sono tutti gli ingredienti che usano nei dolci e anche le ricette, usano molto succo di uva o di mela, uvetta, albicocche secche, i loro dolcificanti sono quelli, il più possibile vicini al loro “stato” naturale, cioè nella frutta… vedrai che leggendo il libro le idee te le chiarisci

  • lauretta
    15 novembre 2011 at 07:29

    grazie stella di sale! grazie al tuo blog sto scoprendo un mondo nuovo ed estremamente interessante! finalmente via le fette di salame dagli occhi :)
    buona giornata!