Il 2 giugno questo blog compirà 5 anni. È grande, ormai, e sono grandi i suoi lettori. Grandi e tanti. Perlomeno visti da qui.
Se sfruttiamo la dolcezza che è racchiusa naturalmente negli alimenti, anche nei cereali e nei legumi, se abituiamo il nostro gusto a percepirla, sentiremo sempre meno il bisogno di aggiungere zucchero.
Riandando indietro nei 5 anni di questo blog rivedo il percorso che ho fatto io, magari non in linea retta, aggiungendo prima di eliminare (sono convinta che il trucco sia questo) e cercando conferma nelle eccezioni.
All’inizio usavo lo zucchero di canna, poi ho cominciato ad usare il malto, adesso uso succo concentrato di mela e poco altro per i miei rarissimi dolci. Ogni tanto uso zucchero integrale di canna ma in quantità minime perchè la sua dolcezza ormai per me è troppo intensa.
A volte rifaccio ricette già fatte ma nel modo nuovo.
Due anni fa avevo fatto questa composta di rabarbaro e fragole con malto e agar agar. Buonissima. Sono tornata a vederla (non mi ricordavo cosa ci avevo messo) e l’ho rifatta uguale ma col succo concentrato di mela invece del malto. Buonissima.
Ho fatto dei bicchierini semplicissimi con ricotta di capra.
Bicchieri ricotta e composta di rabarbaro e fragole senza zucchero
4 cestini di fragole
rabarbaro (più o meno lo stesso volume delle fragole)
200 ml succo di mela concentrato
una decina di capsule di cardamomo, i semini interni
un pezzetto di zenzero fresco
un pizzico di sale marino integrale
un cucchiaino di agar agar in polvere
ricotta di capra
altro succo di mela concentrato
foglioline e fiorellini di timo limone
tutti gli ingredienti che ho usato sono biologici
Ho messo in pentola (ho usato la pentola di pietra ollare) fragole e rabarbaro (puliti lavati e tagliati a pezzi grossi) con il succo di mela, il sale, lo zenzero a pezzettini (ma potete grattugiarlo e spremere il succo se preferite), i semini di cardamomo (se preferite non ritrovarli interi pestateli nel mortaio).
Ho cotto mezz’ora e lasciato a riposare tutta notte. Il tutto rimane molto liquido. Il giorno dopo ho aggiunto l’agar agar e cotto ancora 10 minuti. Ho messo in 4 bicchieri come questi e in un vasetto da mangiare subito. Quando raffredda la consistenza è quella della marmellata. La dolcezza anche, è quella della marmellata e il sapore è di frutta vera.
Se la volete conservare a lungo nei vasetti vi consiglio di sterilizzare i vasetti prima ma non dopo, perchè potrebbe perdere di consistenza nell’ulteriore bollitura.
Nei bicchierini, quando si è solidificata, ho aggiunto la ricotta mischiata a un cucchiaino (per bicchiere) di succo di mela, al momento di servire se volete potete aggiungerne un altro cucchiaino e sopra spargere del timo limone o della scorza di limone.
zucchero d'uva
28 maggio 2012 at 11:13Ciao, come mai il succo d’agave no, io sapevo che era comunque un prodotto naturale, tra l’altro a basso indice glicemico…
Io uso per la colazione nel porrige un cucchiaino di succo concentrato di dattero, quello va bene?
stelladisale
28 maggio 2012 at 12:14zucchero d’uva, è naturale come sono naturali il miele, il succo d’acero e lo zucchero integrale sono certo meglio dello zucchero raffinato chimicamente ma alla fine io credo che tutti questi dolcificanti si equivalgano, perchè contengono zuccheri semplici che alzano la glicemia, mentre gli zuccheri della frutta la alzano meno perchè contengono più fibre, il succo di dattero si, l’ho usato spesso e trovo che sia perfetto anche perchè è dolcissimo e si può usarne poco, si può anche fare qualcosa di simile con altri tipi di frutta secca, se non lo si trova… uvetta albicocche ecc…
comunque nelle ricette di cascina rosa vengono usati solo 2 dolcificanti: succo di mela e succo d’uva.
il miele viene consigliato solo dopo un grande sforzo fisico, per esempio agli sportivi, perchè dipende molto anche dalla vita che si fa, dipende
lauretta
28 maggio 2012 at 12:56anche io via lo zucchero dai miei dolci. tranne quando sono da regalare (non posso imporre la mia volontà a tutti, ci mancherebbe…e poi quando parlo di dolci senza zucchero mi scoppiano a ridere in faccia..beata ignoranza)
uso molto l’uvetta
stelladisale
28 maggio 2012 at 13:46lauretta, immagino le risate si, l’uvetta è davvero perfetta per dolcificare, è vero, io la metto coi fiocchi a cuocere e non ho bisogno di aggiungere altro
Sara
28 maggio 2012 at 14:23Io sono d’accordo su tutta la linea ma…sono un disatro perchè quando sono in pasticceria o fuori i dolci dolci ne mangio :p
Vabbè poi mi redimo come posso
Amo i dolci con la ricotta e questo con fragole e rabarbaro,mmmm
stelladisale
28 maggio 2012 at 14:41saretta, mi fai ridere, è che fai troppa movida milanese, è quello questo più che un dolce è ricotta con la marmellata sotto, dolce è una parola grossa
comunque questa azienda fa dei formaggi buonissimi, è a cologno al serio sulla francesca se ti interessa
marcella
31 maggio 2012 at 08:23Mi piace tutto tranne le fragole, e quindi lo rifarò con le more o lamponi. Ma il rabarbaro dove si trova?
A proposito di ridere in faccia… sto facendo vedere a scuola in questi giorni il film “super size me” ( l’avete mai visto? Se no, guardatelo) che parla dell’esperienza di un giovane che per trenta giorni mangia tre volte al giorno da mac donald. I ragazzi mi dicono:”Sì, sì vediamo il film, ma io da mac ci vado lo stesso. Troppo buono il loro cibo!”
Ho voglia io a parlare di olio di sansa con cui sono condite le focacce che trangugiano ogni giorno, a parlare di grassi vegetali idrogenati, ecc… mi dispiace così tanto vedere il loro giovane cervello andato in pappa per la pubblicità! Che tristezza!
stelladisale
31 maggio 2012 at 08:41ma dai non ti piacciono le fragole? il rabarbaro me lo ha mandato la bioexpress, anche se adesso ho trovato questa azienda qui vicino bio e la bioexpress l’ho disdetta, ho aspettato che arrivasse il rabarbaro prima non mi fa impazzire come verdura, anche perchè funziona bene soprattutto coi dolci che io non amo, ma il fatto che qui non si trovi te lo fa sembrare più interessante di quello che è
comunque secondo me qualcosa in testa gli rimane, adesso non gli scatta quella cosa che ti fa capire davvero e cambiare, ma magari in futuro si ricorderanno del film, ognuno ha i suoi tempi e la saggezza non è comunicabile, solo la conoscenza lo è, sembra…
lauretta
31 maggio 2012 at 08:56stella spiega un po’ questa storia del cuocere l’uvetta con i fiocchi? mmm….interessante….
@marcella se fossi un’insegnante farei probabilmente la stessa cosa. credo però che se anche solo uno studente recepisce quello che insegni hai già fatto un bel passo avanti!!
e comunque io mi sono stufata di spiegare certe cose perchè mi sono accorta che alla gente piace vivere nella beata ignoranza..e che ci restino allora! guarda se mi devo far venire il sangue cattivo per chi fa orecchie da mercante! o no?
buona giornata a tutte!!
stelladisale
31 maggio 2012 at 09:15lauretta, semplicemente cuocio i fiocchi d’avena o di orzo in acqua fino ad assorbimento e ci metto anche l’uvetta, tutto qui
buona giornata
lauretta
31 maggio 2012 at 09:34fantastico! guarda un po’ a casa ho proprio fiocchi d’avena e uvetta in quantità industriale.. e poi oggi è giorno di rifornimento al naturasì
grazie!
stelladisale
31 maggio 2012 at 10:34poi ci puoi aggiungere un sacco di cose, semini, frutta secca, frutta fresca, d’inverno è meglio l’avena e d’estate è meglio l’orzo, c’ho anche fatto un post tempo fa: http://www.stelladisale.it/2009/03/crema-davena-o-porridge/
marcella
31 maggio 2012 at 18:55Davvero, non mi piacciono le fragole: non sopporto l’odore!
E pensa che mangio quelle di bosco! Bah, misteri dei sapori!
Ecco, anch’io spero che qualcosa rimanga impresso nella loro mente, e che fra qualche anno ripensino a ciò che hanno visto!
Lauretta, grazie della solidarietà, ma, ehm, giusto per rompere le scatole, evita nella stagione calda l’avena, semplicemente perchè è un cibo riscaldante. Stella docet!
lauretta
1 giugno 2012 at 06:29quindi dite che mi manda in ebollizione??
ieri ho cercato i fiocchi d’orzo ma non li ho trovati al naturasì mannaggia. quelli di farro vanno bene lo stesso?
stelladisale
1 giugno 2012 at 09:20massì dai, al limite c’è sempre tibiona
lauretta
1 giugno 2012 at 12:23mi sa che farò qualche ordine on line
nanocucina
8 giugno 2012 at 15:34senti, ma io ho avvistato una piantina di rabarbaro, cosa faccio, la compro? continuo a trovare ricette con il rabarbaro, ma qui non ci sono mica i campi
stelladisale
8 giugno 2012 at 15:51nanocucina, non lo so dipende quanto spazio hai perchè la pianta cresce parecchio, e si mangiano solo i gambi, per cui deve essere grandina per mangiarlo… non capirò mai perchè in italia non si usa nè coltivarlo nè venderlo, comunque io non ne vado pazza, è buono nei dolci, con fragole o ciliegie, ma è molto acido…