Queste tortine, che son fatte col procedimento dei muffin ma han la forma delle tortine, sono la variante di queste che avevo fatto tempo fa con le mele. Quelle hanno anche la crema, una crema alla vaniglia che sarebbe perfetta anche per salutiamoci, vegana col malto.
Non avevo i pirottini ed ho usato dei quadrati di carta forno bagnata che gli han dato una forma un po’ così, sgarrupata. Comunque erano buone, poco dolci ma buone, perfette versandoci un cucchiaino di succo di mela concentrato o di malto prima di mangiarle. Oppure usando malto di mais o riso invece del malto d’orzo che è meno dolce.
Tortine di pesche senza zucchero
2 pesche noci
1 manciata di uvetta
1 manciata di anacardi
250 gr di farina tipo 2
100 gr di amido di mais
5 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
3 cucchiai di malto d’orzo
1 bustina di cremor tartaro (di quello già addizionato con bicarbonato)
200 ml di acqua (quella dell’ammollo)
1 presa di polvere d’arancia (fatta da me)
1 pizzico di sale
tutti gli ingredienti che ho usato sono biologici
Ho messo a bagno per qualche ora l’uvetta e gli anacardi in una tazza d’acqua.
Poi li ho scolati (conservando l’acqua) e frullati con una pesca a pezzi (buccia compresa).
Ho aggiunto le cose liquide: olio, malto, acqua dell’ammollo.
In un’altra ciotola ho setacciato la farina e il lievito, aggiunto l’amido, il sale, la polvere d’arancia e mischiato bene.
Ho unito i due composti, mischiato senza mescolare troppo e messo nello stampo. Ho tagliato l’altra pesca a dadoni e ne ho messo uno per ogni tortina, me ne son venute 12 piccoline e due più grandi.
Ho infornato a 180 gradi per mezz’ora circa e poi lucidato con un cucchiaino di succo concentrato di mela ciascuna.
“Durante la sua evoluzione, l’uomo ha sempre cercato i sapori dolci, dalla frutta al miele, ma poichè questi non erano sempre facilmente reperibili iniziò a masticare a lungo semi e cereali. I semi e i cereali contengono amidi, ovvero zuccheri composti da lunghe catene di zuccheri semplici dal punto di vista molecolare. Gli enzimi (contenuti nella saliva) hanno il potere di scindere questa catena originando zuccheri semplici. Masticando semi e cereali i nostri antenati finivano con l’assaporare il dolce degli zuccheri.”
Perchè il malto non è altro che questo. Cereali che mediante un enzima vengono trattati in modo da produrre il maltosio, uno zucchero semplice. Gli enzimi utilizzati sono quelli del germoglio di orzo che aggiunto al cereale cotto lo trasforma. Se il malto è vero malto, qualunque sia il cereale usato, gli enzimi saranno sempre quelli naturali dell’orzo germogliato, e negli ingredienti troverete solo orzo nel caso del malto d’orzo, e solo orzo e riso nel caso del malto di riso (per esempio), nient’altro. Diffidate da malto che contenga altro e che non sia bio. Se indica sul retro il procedimento usato meglio ancora.
Insomma il malto tra tutti gli “zuccheri” è il migliore. Quello meno estraneo alla nostra storia millenaria di animali evoluti.
Sissa
9 agosto 2012 at 13:46Ciao Stella!
Anch’io ho quei libri. Mi hanno illuminato parecchio! Ho acquistato anche il Talismano del Mangiar Sano e Tesoro Salviamo i Ragazzi, carini pure questi anche se ho preferito i primi.
Da quando ho iniziato a fare dolci vegani, mi sono abituata a questi e ogni esperimento è sempre un passo avanti, ..certo all’inizio si deve un pò prendere la mano ma si hanno delle soddisfazioni!! ..specie se si tocca con mano il fatto che non pesano all’organismo.
Ne ho fatti anche io di recente di muffin alle pesche, sono buonissimo!!
A presto,
Sissa
cinzia
9 agosto 2012 at 14:42ciao stella,
ho appena letto anche io il libro dei magnifici 20 ed ho notato, infatti, certe libertà di ingredienti e questo mi ha lasciato un attimino scombussolata, ma credo che, almeno inzialmente per una neofita come me, possa andare bene, cosa dici?
approfittando del mese sulle pesche, volevo provare a riadattare delle vecchie ricette zuccherose e gustare così dal vero la differenza reale tra il sano e il mal-sano, magari sarà una sorpresa positivissima!
grazie ancora per i tuoi suggerimenti preziosi!
stelladisale
9 agosto 2012 at 15:24sissa, e li hai mandati a brii per salutiamoci?
a me piace molto questo perchè spiega bene tutto, in modo semplicissimo, ci sono anche delle belle idee nelle ricette ma non ho ancora provato niente
cinzia, ma io credo che sia normale, cioè la misura poi ognuno la trova da se e lui fa bene a stare più aperto, credo che anche come comunicazione sia più efficace, ma certo che va bene! prova, si! convertire le ricette non è facile ma può dare grandi soddisfazioni
Sara
10 agosto 2012 at 07:30Ciao Stellinaaaa!Io devo ancor inranare con padelle&co ma..credo combinerò qualcosa con le pesche giusto x voi!
Noi ci si vde prossimamente, tu sei sempre avantissimo ed i post magnifici bacione
brii
10 agosto 2012 at 12:39La quinoa non mi manca mai. A me piace da matti!
La prendo dal molino, metà faccio polverizzare in farina e metà lascio così.
Quando ho fretta frettissima, prendo le bustine superveloci dal super quelle con quinoa e bulgur insieme. Basta 10min e sono pronti essere condite come voi.
I germogli? Ah beh, quelle è tanto che non le faccio nemmeno io. Ti ricordi che avevamo il periodo germoglioso? Cioè io copiavo te e mettevo in ammollo
Mi piacciono le tue tortine, molto creativa anche l’idea della carta forno.
Ma quante belle ricette stanno arrivando?
Ma quanto ci stiamo divertendo?
Ma quanto sono contenta?
Grazie Stella.
baciusss
stelladisale
10 agosto 2012 at 12:57saretta, quando ti è passato il fuso ci vediamo! grazie
brii, i germogli mi sono venuti una bellezza, col caldo oltretutto è più facile e col sacchettino è comodissimo, il problema è che io ho i periodi, mi fisso con una cosa e poi mi stufo, invece bisognerebbe essere più costanti e variare di più…
si, bellissime, e per essere agosto c’è partecipazione, e siamo solo all’inizio
grazie a te, bacibaci
Latteementa
10 agosto 2012 at 18:09un’altra ricetta che bella! ti ho inserita tra i blogger friend di latteementa.it, spero ti faccia piacere! Buona estate Giorgia
Lo
10 agosto 2012 at 19:01bella e buona ricetta…e bella la tua immagine che leggi e intanto pensi e fai e vai così lontano…sempre belli i tuoi post
stelladisale
10 agosto 2012 at 19:27ma certo, giorgia, che mi fa piacere
Lo, grazie a che serve leggere se alla lettura non si fa seguire l’azione, no?
Sissa
10 agosto 2012 at 20:49No, non le ho mandate a brii, ho fatto le foto ma poi, come succede spesso ultimamente, non trovo il tempo per pubblicare etc etc
Vedo di ben predispormi nei prossimi giorni/settimane……
Notte,
Sissa
letissia
11 agosto 2012 at 15:13Che i libri facciano viaggiare la mente è noto a tutti e mi piace molto, ma questi che fanno andare avanti e indietro fisicamente mi incuriosiscono terribilmente! Grazie Stella!
stelladisale
11 agosto 2012 at 18:02sissa, ti aspettiamo
letissia, no perchè se non lo faccio subito poi mi dimentico
lauretta
26 settembre 2012 at 13:27scusa stella…ma il malto d’orzo e di riso più o meno si equivalgono che tu sappia?
stelladisale
26 settembre 2012 at 15:22lauretta, se quello di riso è malto e non sciroppo di solito c’è una piccola parte di orzo per via degli enzimi, per cui sono entrambi naturali, poi come sapore cambiano parecchio, ma come proprietà nutritive sono validi tutti e due, che io sappia
stelladisale
26 settembre 2012 at 15:25quello d’orzo è più amaro
lauretta
27 settembre 2012 at 06:11grazie cara! la prossima volta proverò uno dei due per dolcificare le torte. per cambiare un po’.. (uso sempre il succo di mela concentrato).